Tecniche di memorizzazione: 3 consigli concreti da seguire

Esistono moltissime tecniche di memorizzazione, dalle più semplici a quelle più complesse che prevedono persino la costruzione immaginaria di veri e propri palazzi! Possono essere applicate per ricordare dati e informazioni di qualsiasi tipo: scopriamo insieme le tecniche di memorizzazione più conosciute e più utili per dare una marcia in più al proprio studio!

Cosa sono le mnemotecniche?

Prima di entrare nel dettaglio per vedere le tecniche di memorizzazione più conosciute facciamo un piccolo passo indietro e andiamo a definire cosa sono le mnemotecniche. Si tratta di un approccio noto da tempi antichissimi: basti pensare che venivano usate già prima dell’anno 0 da Cicerone per allenare la memoria a ricordare i suoi lunghi discorsi. Con mnemotecnica si intende un insieme di regole e metodi utilizzati per memorizzare rapidamente e facilmente informazioni di vario tipo difficili da ricordare. Viene sfruttata la naturale capacità dell’essere umano di ricordare le informazioni trasformandole in immagini o storie, o associandole a particolari eventi o emozioni. Questo meccanismo permette di aumentare la capacità di memorizzazione.

I principi che stanno dietro alle tecniche di memorizzazione

Alla base delle tecniche di memorizzazione troviamo due fondamentali principi che le accomunano tutte quante. Stiamo parlando della visualizzazione e dell’associazione.

Fin dalla storia dei tempi, l’uomo non conosceva la parola e nemmeno la scrittura, comunicava tramite le immagini. Da qui deriva l’importanza e l’esigenza di trasformare le parole in immagini per ricordarle meglio. Visualizzare i concetti in immagini quotidiane e conosciute è il primo elemento per imparare a usare le mnemotecniche. È importante che queste immagini siano chiare e vivide, conosciute, che presentino elementi strani o assurdi e che siano “in movimento”, cioè che agiscano sull’immagine successiva.

L’altro passaggio fondamentale è quello di imparare ad associare le immagini fra loro per percorrere una sorta di “storia” di senso compiuto che ti dia la possibilità di ricostruire e mettere insieme tutte le informazioni che hai associato a quelle immagini. Lo scopo è quello di far interagire fisicamente le immagini tra loro, in modo che quando ne visualizzi una poi in automatico ti compare anche l’altra.

Esercitarsi per prima cosa su queste due abilità è il primo step fondamentale per imparare ad usare le tecniche di memorizzazione.

Quali tecniche di memorizzazioni conosci?

Abbiamo visto che cosa si intende per mnemotecniche e quali sono i due principi che stanno alla base delle tecniche di memorizzazione. Di seguito troverai una panoramica su alcuni fra i più conosciuti e utilizzati metodi di memorizzazione che ti aiuterà a capire come funzionano.

Partiamo con la prima tecnica base, la più semplice: stiamo parlando di P.A.V. (paradosso-azione-vivido). Il concetto di base di questa metodologia è quello che per memorizzare qualcosa dobbiamo prima trasformarla in un’immagine in quanto il nostro cervello, in questo modo, memorizza più facilmente le informazioni. Punto cruciale in questa tecnica è quello di trovare un’immagine che attiri la nostra attenzione, che sia surreale e possibilmente che contenga anche un’azione. Vediamo meglio il funzionamento di questa tecnica con un pratico esempio. Ipotizziamo che l’immagine che hai scelto per memorizzare un determinato concetto sia quella di una balena. Per renderla surreale potresti pensarla delle dimensioni di un pesce rosso, così sarà molto più facile ricordare. E ancora potresti immaginare questa piccola balena nuotare all’interno della boccia che si trova sopra al mobile del tuo salotto. In questo caso andrai ad animare l’immagine. Non c’è una precisa regola da seguire, se non quella di liberare la nostra fantasia e immaginazione.

La seconda è una tecnica molto utile per la memorizzazione dei numeri. Si tratta della conversione fonetica, un sistema di codificazione che associa ad ogni numero, da 0 fino a 9, un suono consonantico. In questo modo è possibile convertire in parole qualsiasi sequenza numerica.

Nella tabella qui sotto troverai dei suggerimenti che ti permetteranno di associare facilmente il numero e la consonante.

Alziamo ora il livello di difficoltà e passiamo alle tattiche più complesse.

Prima fra tutte troviamo la tecnica dei loci, una metodologia molto antica usata proprio dal grande oratore Cicerone. Consiste nel creare un percorso mentale: bisogna immaginare un luogo, una stanza familiare dove individuare dei punti di riferimento. Ogni tappa di questo “viaggio” corrisponde a un concetto (ovviamente trasformato in un’immagine). Con questa tecnica ti sembrerà di percorrere fisicamente un viaggio, di camminare all’interno del tuo discorso fra le varie stanze che hai immaginato. È importante scegliere un percorso familiare di cui conosci dettagliatamente la disposizione dei vari luoghi e degli oggetti: potrebbe essere, per esempio, il tragitto che compi per andare dalla tua stanza al bagno o alla cucina. Individua poi delle tappe intermedie, dei veri e propri loci concreti e visibili. Quindi, se il tuo percorso è il tragitto tra la tua camera e la cucina, scegli un quadro che ricordi molto bene, una foto appesa al muro, e così via. Infine, dovrai associare, tramite la tecnica P.A.V., i vari loci a ogni concetto che devi memorizzare con l’uso di immagini il più surreale possibile.

Molto simile alla tecnica dei loci ma ancora più complessa è la tecnica del palazzo della memoria. In questo caso l’obiettivo è quello di costruire più stanze, fino ad arrivare ad un palazzo vero e proprio nel quale ogni ambiente corrisponde a una specifica sezione dell’argomento studiato. Invece di immaginare il percorso dalla tua camera alla cucina, in questo caso pensa a tutte le stanze della tua casa e, per ognuna di esse, trova dei punti di riferimento che trasformerai poi in immagini surreali che ti aiuteranno a ricordare i concetti. Questa tecnica è particolarmente adatta per memorizzare argomenti molto ampi, formati da tanti concetti e categorie diverse fra loro.

Tre consigli per allenare la memoria

Come per la lettura, la scrittura, o in qualsiasi tipologia di sport, l’esercizio è fondamentale per allenare le tecniche di memoria. Nessuno nasce con la capacità di utilizzarle ad occhi chiusi nel giro di un paio di giorni. Non temere però: esistono dei consigli tattici per aiutarti ad aprire la mente e ad allenarla per renderla più elastica e pronta a cimentarsi nel provare a utilizzare le mnemotecniche.

Il primo consiglio è sicuramente quello di procedere a piccole dosi, per stadi intermedi progressivi. Parti dal semplice, iniziando a memorizzare pochi dati e piccole liste con i processi di visualizzazione e associazione. Alza gradualmente l’asticella provando a costruire la tua prima stanza con la tecnica dei loci fino ad arrivare allo step successivo e realizzare il tuo primo palazzo della memoria.

Anche una corretta alimentazione e il giusto sonno sono dei fattori che influiscono sul funzionamento del tuo cervello. Un’alimentazione ricca di vitamine, antiossidanti e un apporto calorico adeguato aiuta a migliorare la capacità di memorizzare e ricordare. Anche il sonno è legato alla memoria e all’apprendimento: non per niente avrai sentito milioni di volte che dormire almeno 8 ore a notte è un toccasana per affrontare in maniera più produttiva le giornate e agevolare la memoria.

Anche i giochi aiutano ad allenare la memoria. Oggi la tecnologia ci viene in aiuto: esistono infatti moltissime app di memoria, cultura generale, quiz e rompicapo che migliorano il tuo apprendimento e allenano la tua memoria.

Per concludere…

Esistono delle particolari tecniche che aiutano nella memorizzazione di dati e concetti, anche molto complessi. L’approccio delle mnemotecniche può sicuramente aiutare a velocizzare lo studio se integrato correttamente ad un buon metodo di studio. Ora che hai scoperto alcune fra le più conosciute tecniche e soprattutto come allenarle, prova a metterti alla prova e a sperimentarle anche tu!

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